Biografia
dal 1943 al 1945
Il 7 marzo 1943 si imbarca a Castelvetrano e nella stessa giornata sbarca a Tunisi con il suo reggimento per partecipare alle operazioni di guerra che si svolgono in Africa. Partecipa alle battaglie che si svolgono tra il marzo ed il maggio del 1943 (battaglia di Neret, ritirata sul fronte Uadi Akarel con spostamenti prevalentemente a piedi su un percorso di 400 km fino al momento della resa), finchè il 13 maggio viene fatto prigioniero a Gebel de Bois Enfideville in Tunisia.
Dopo un breve periodo di ricovero nell’ospedale di Algeri (giugno-luglio
del ’43 ) ed un breve periodo di prigionia in Africa, viene imbarcato
insieme ad altri commilitoni per essere trasferito negli Stati Uniti in
qualità di prigioniero di guerra.
Il 2 agosto del ’43 sbarca a Norfolk in Virginia per essere subito
spostato nel campo di Como, Mississipi, dove rimane fino all’aprile
del 1944.
Dopo successivi trasferimenti a Ruston in Louisiana e a Sutton nel North
Carolina arriva finalmente a Weingarten in Missouri, dove rimane per più
di un anno. Questa costituisce la sua ultima tappa in veste di prigioniero
di guerra (dal 6/7/44 al 16/9/45 ).
Viene rimpatriato e liberato a Napoli il 3 ottobre 1945 dove viene trasferito
subito all’ospedale militare, sezione reduci e prigionieri di guerra
rimpatriati.
Durante la sua permanenza negli Stati Uniti, malgrado il suo stato di prigioniero di guerra, viene subito apprezzato per la sua arte, tanto che gli viene concesso anche di uscire dal campo di prigionia. Realizza così schizzi a matita, acquerelli, olii sia dei campi dei prigionieri , sia della natura circostante.
In particolare nel campo di Como - Mississipi conosce un ufficiale americano, Lester Woods, con cui instaura un rapporto di stima che si tramuta presto in amicizia, amicizia che continua anche dopo la fine della guerra come dimostra la corrispondenza e gli auguri che si scambiano e di cui si ha testimonianza almeno fino al 1970.
Verso la fine della sua permanenza negli Usa organizza una sua mostra personale
nel campo di Weingarten.
Di sicuro dipinge alcuni quadri che fanno parte della collezione privata
di Doroty e Lester Woods a Jacksonville e di cui si ha riscontro fotografico;
molti quadri da lui eseguiti vengono regalati o venduti sul posto , riporta
in Italia solamente quelli più rappresentativi che documentano il
periodo della prigionia.
Al rientro dagli USA , con la situazione drammatica in cui versa l’Italia
nel dopoguerra e dopo tre anni di assenza, è difficile ricominciare
da capo.
Riprende la sua attività di pittore, anche se lo studio che aveva
prima della guerra non c’è più, ed in contemporanea,
spinto dalle necessità familiari, partecipa ai concorsi per l’insegnamento
di materie artistiche e disegno architettonico.