Biografia

dal 1931 al 1942

A Roma oltre a frequentare il mondo artistico romano, fa amicizia con suoi conterranei ,artisti isolani che sono approdati nella Capitale sia per trovarvi ispirazione, sia per vivere in un ambiente più propizio alla loro affermazione.
Tra questi in particolare Mariano Vasta e soprattutto lo scultore e pittore acese Michele La Spina che lo prende subito a benvolere e con cui instaura una profonda amicizia malgrado la differenza di età.

Il periodo che va dal 1930 al 1940 è molto proficuo per la sua produzione artistica che si esplica non solo nel campo della pittura ma anche come pubblicista per importanti case cinematografiche italiane ed americane dell’epoca, quali la Paramaunt, la CEIAD, la Metro Goldwin Mayer, la Columbia, la Fox Film , la Fincine, la R.K.O., la Universal e la Warner Brother, per le quali realizza sia manifesti murali che locandine per la distribuzione dei film.
La sua personalità eclettica e la necessità di mantenersi autonomamente a Roma lo spingono anche verso altre esperienze, quale quella di illustratore di libri e di fumetti che si alternano alla sua attività pittorica.

Nel decennio ’30-‘40 viene richiamato più volte a svolgere il servizio militare che inizia con la scuola allievi ufficiali a Spoleto (1931/32) ,poi a Fiume (1932/33) , a Cava dei Tirreni (1938), e ad Arezzo (1939), fino a raggiungere il grado di capitano al momento della sua chiamata alle armi nel 1942.
In tutti questi luoghi comunque non dimentica mai la sua arte, ed a Fiume, dove rimane nel 1932/33 per più di sei mesi, organizza anche una sua personale.

Nel 1937, ormai sistematosi definitivamente nella capitale, sposa Maria Costantini e nell’arco di pochi anni nascono due figli : Annamaria e Giancarlo. Quest’ultimo presto si rivela essere portatore di un grave handicap, cosa che condizionerà pesantemente la sua vita e la sua attività artistica.
Ad aprile del 1938, in contemporanea alla nascita della figlia, inaugura una sua personale a Roma, presso il Salone Angelelli a via del Babbuino.

In quella occasione la presentazione che ne fa il giornalista Andrea Rapisarda dice tra l’altro: “Letterio Scalia porta nell’arte il suo temperamento di giovane siciliano che si manifesta innanzi tutto con una profonda serietà di intenti, con un vivo interesse per tutte le forme del bello, con lo studio e la ricerca continua che non gli permettono di fermarsi mai sul risultato raggiunto. A dimostrare la serietà della sua preparazione basterebbero le due perfette incisioni, ove non vi fossero accanto, oltre ai paesaggi, i nudi, i ritratti, le composizioni che manifestano le sue vere e singolari qualità di artista. Con rara onestà lo Scalia ha sempre evitato le facili strade del successo e si è tenuto lontano dalle mode del giorno ; sempre coerente al suo temperamento ed ai suoi ideali ha affrontato con successo i più ardui problemi del disegno, della composizione e del colore.”

La sua carriera viene bruscamente interrotta alla fine del 1942 nel momento in cui viene richiamato sotto le armi presso il 52° Regg. Di Fanteria , Divisione Trieste, con il grado di Capitano.